4 riflessioni provocatorie su inflazione e (possibili) azioni della Fed
L'inflazione e i tassi di interesse della Fed sono tra i temi più seguiti da analisti e investitori. Tuttavia, le descrizioni dei numeri sono già state abbastanza secche. Barry Ritholtz, della società di investimenti Ritholtz Wealth Management, ha cercato di ravvivare la discussione sull'inflazione dei prezzi e sulle (possibili) azioni della banca centrale statunitense, proponendo alcune riflessioni contrarie.
1. Le azioni della Fed stanno avendo un rapido impatto sull'economia
Fino al 1994, la Federal Reserve statunitense non rilasciava dichiarazioni né teneva conferenze stampa al termine delle riunioni di politica monetaria. Le azioni della Fed potevano richiedere fino a 18 mesi per essere trasmesse all'economia. Oggi, tuttavia, un anno e mezzo sembra eccessivo. L'economia moderna si basa sul credito e la Fed è estremamente trasparente, quindi il ritardo tra le sue azioni e il loro impatto sull'economia è senza dubbio molto più breve", afferma Ritholtz.
2. La bassa disoccupazione è un fattore anti-inflazionistico
La Federal Reserve statunitense era convinta che, per sconfiggere l'alta inflazione, lo "strumento" appropriato fosse l'aumento del tasso di disoccupazione, che avrebbe portato a un calo della fiducia dei consumatori e frenato la spesa dei disoccupati e degli occupati preoccupati per il loro posto di lavoro. Barry Ritholtz, invece, ritiene che più alto è il tasso di disoccupazione, più grande sarebbe anche il problema dell'inflazione. Spiega che il mercato del lavoro statunitense soffre di una carenza di lavoratori, per cui un aumento della forza lavoro allenta la pressione al rialzo sui salari quando le aziende lottano per i dipendenti.
3. L'inasprimento della politica monetaria aumenta i prezzi delle case
Una delle ragioni del forte aumento dei prezzi degli immobili residenziali negli Stati Uniti, secondo gli esperti, è la debolezza della costruzione di case unifamiliari dopo il 2008. Inoltre, Ritholtz ritiene che i rialzi dei tassi di interesse da parte della banca centrale stiano facendo salire i prezzi degli immobili. Più alti sono i tassi, meno convenienti diventano i mutui. Inoltre, secondo Ritholtz, è la prospettiva di una vendita difficile e lunga a limitare l'offerta di case più vecchie e quindi a mantenere più alti i prezzi delle proprietà vendute.
4. Tassi più bassi per ridurre l'inflazione
In relazione a quanto detto sopra, Ritholtz ipotizza addirittura che la Fed, per domare l'inflazione, dovrebbe abbassare i tassi di interesse. "Gli affitti elevati, il costo degli immobili e la rapida crescita dei salari dovuta alla carenza di lavoratori peggiorano con l'aumento dei tassi di interesse", afferma. Se la banca centrale avesse avuto il coraggio di intraprendere la strada non ortodossa del taglio dei tassi, a suo avviso, il problema sarebbe stato superato da tempo a determinate condizioni.