L'Unione Europea ha inferto un duro colpo ai giganti tecnologici Apple e Google
Nei giorni scorsi, due delle più potenti aziende tecnologiche del mondo, Apple e Google, hanno subito importanti sconfitte legali da parte dell'Unione Europea. La Corte di giustizia dell'Unione europea (CGE) ha condannato entrambe le aziende, sottolineando la posizione dura dell'UE nei confronti delle grandi aziende tecnologiche. Le decisioni sono definitive e le aziende non possono più ricorrere in appello. Inoltre, la mossa segnala che le normative volte a limitare il potere dei giganti tecnologici in Europa stanno prendendo piede.
Apple deve pagare 13 miliardi di euro di tasse
Nel 2016, la Commissione europea ha stabilito che Apple $AAPL ha ricevuto benefici fiscali illegali per 13 miliardi di euro dal governo irlandese. La Commissione ha sostenuto che l'Irlanda ha permesso ad Apple di beneficiare di due trattati fiscali che hanno ridotto la pressione fiscale dell'azienda a un enorme 0,005% nel 2014. Ciò è stato ritenuto un aiuto di Stato illegale, vietato dalle norme UE.
Apple ha difeso la decisione, sostenendo di aver sempre pagato tutte le tasse dovute e che non esiste alcun accordo speciale tra l'azienda e il governo irlandese. Nel 2020, un tribunale dell'UE di grado inferiore ha dato ragione ad Apple, stabilendo che la Commissione non aveva dimostrato a sufficienza che Apple godesse di un vantaggio sleale. Ma ora, nel 2023, la CGUE ha ribaltato quella decisione e ha confermato il verdetto originale della Commissione europea.
Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, ha definito la decisione "un'importante vittoria per i cittadini europei e per la giustizia fiscale". Per Apple, tuttavia, questo risultato significa una perdita e l'azienda ha espresso il suo disappunto, avendo già pagato più di 20 miliardi di dollari di tasse negli Stati Uniti su questi profitti.
Google ha perso la battaglia per 2,4 miliardi di euro
In un caso parallelo, che mostra anche la stretta regolamentazione dell'UE sulle grandi aziende tecnologiche, Google $GOOGha subito una sconfitta altrettanto amara. La Corte di Giustizia ha respinto l'appello di Google contro la multa di 2,4 miliardi di euro che l'azienda ha ricevuto per aver abusato della sua posizione dominante nel mercato della ricerca online. Google è stata punita per aver favorito il proprio servizio di comparazione prezzi rispetto ai concorrenti, danneggiando altre aziende e i consumatori in Europa.
Nonostante le modifiche apportate da Google nel 2017 per conformarsi ai requisiti della Commissione europea, questi passi non sono stati sufficienti per annullare la multa. In risposta al verdetto, Google si è detta delusa dalla decisione e ha sottolineato che le modifiche apportate hanno portato miliardi di clic ai servizi di comparazione concorrenti.
Una nuova era di regolamentazione dei giganti tecnologici
Le sentenze della Corte di giustizia europea contro Apple e Google rappresentano una pietra miliare nel lungo impegno dell'Unione europea per limitare il potere delle grandi aziende tecnologiche. Margrethe Vestager, che da due mandati si batte per una concorrenza leale nell'UE, è diventata il volto principale di questa campagna. Il suo lavoro ha portato a diverse decisioni fondamentali e all'introduzione di nuove leggi come il Digital Market Act, entrato in vigore lo scorso anno. Questa legge obbliga le aziende tecnologiche a non favorire i propri servizi rispetto a quelli dei concorrenti e mira a creare condizioni di mercato più omogenee.
In questo modo, l'UE non solo ha imposto multe storiche, ma ha anche definito il quadro di riferimento per le future normative volte a garantire un funzionamento più equo dei mercati tecnologici e a tutelare gli interessi dei consumatori e delle imprese più piccole.
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