Terzo tentativo di J&J: basteranno 8 miliardi di dollari per porre fine a migliaia di cause questa volta?
Johnson & Johnson (J&J) si è trovata ancora una volta al centro di una controversia legale per i suoi prodotti contenenti talco, come il borotalco, accusati di causare il cancro. Nonostante le ripetute smentite delle accuse, J&J sta cercando per la terza volta di utilizzare una strategia legale che prevede la bancarotta per porre fine a decine di migliaia di cause. La mossa potrebbe portare a un accordo del valore di circa 8 miliardi di dollari, se riuscirà a ottenere un sostegno sufficiente dai querelanti e a superare gli ostacoli legali.
Il 22 settembre, una filiale di J&J chiamata Red River Talc ha presentato istanza di fallimento presso un tribunale statunitense del Texas meridionale. La mossa fa parte di una strategia legale a lungo termine per porre fine al contenzioso. J&J deve affrontare più di 62.000 cause legali da parte di persone che sostengono che il suo borotalco e altri prodotti contenenti talco siano stati contaminati con l'amianto, che avrebbe causato tumori alle ovaie e altri tipi di cancro.
Johnson & Johnson $JNJ ha da tempo negato queste accuse e sottolinea che i suoi prodotti sono sicuri. Tuttavia, le cause continuano, ed è per questo che l'azienda ha deciso per la terza volta di avvalersi del cosiddetto "Texas two-step", una procedura legale che trasferisce la responsabilità per i danni a una filiale di nuova costituzione, che poi dichiara bancarotta ai sensi del Capitolo 11 del Codice degli Stati Uniti. In questo modo, J&J cerca di ottenere un accordo globale su tutte le richieste di risarcimento senza dover dichiarare bancarotta.
Uno degli obiettivi principali di questa strategia è quello di riunire tutti i querelanti in un unico accordo, che eviterebbe ulteriori controversie individuali ed esporrebbe l'azienda al rischio di ingenti danni. Infatti, al di fuori del fallimento, anche accordi parziali con i querelanti potrebbero comportare ulteriori azioni legali da parte di coloro che scelgono di non accettare l'accordo o che agiscono come futuri querelanti.
Per aumentare le possibilità di successo, J&J ha chiesto ai querelanti di votare in anticipo sull'accordo proposto. Secondo le ultime informazioni, circa l'83% degli attuali querelanti ha ricevuto il sostegno, il che supera il 75% minimo richiesto affinché il giudice approvi l'accordo globale e impedisca ulteriori controversie.
Per quanto riguarda il terzo tentativo di fallimento di J&J, questo si concentra solo sulle cause relative al cancro ovarico e ad altre malattie ginecologiche. In questo modo, l'azienda si basa su precedenti accordi con i procuratori generali degli Stati e su cause precedenti relative al mesotelioma, un raro tipo di cancro legato all'esposizione all'amianto.
Tuttavia, la strategia fallimentare di Johnson & Johnson deve affrontare una serie di ostacoli legali. Tra questi, la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di giugno in merito alla bancarotta di Purdue Pharma e la proposta di nuove leggi federali volte a impedire alle aziende finanziariamente sane come J&J di ricorrere alla protezione fallimentare per affrontare situazioni simili.
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Fonte: CNN, Reuters.